IL CONTESTO

C9 Costruzioni Srl è un’Impresa con sede a Bolzano, acquisita nel 2004 da Gruppo Adige Bitumi SpA, e caratterizzata da due anime: “Ponti e viadotti” e “Pavimentazioni stradali”. Riferendoci alla prima, si tratta del ramo aziendale che si occupa, su tutto il territorio nazionale, di manutenzioni di ponti e viadotti stradali e ferroviari.
La Divisione “Ponti e viadotti” di C9 Costruzioni conta 17 operatori e sette Tecnici specializzati che, nel corso degli anni, hanno operato su oltre 250 ponti maturando una notevole esperienza nel settore.
Attraverso i propri Tecnici che gestiscono la fase di progettazione delle opere e degli interventi, l’Azienda garantisce specifici servizi di elevata qualità:
• risanamento di ponti e viadotti;
• sollevamento impalcati ponti;
• sistemi drenaggio acque meteoriche;
• impermeabilizzazione impalcati;
• giunti di dilatazione;
• esecuzioni rinforzi strutturali;
• sostituzione e manutenzione di apparecchi di appoggio e isolatori sismici.

L’OPERA DI RISANAMENTO E RINFORZO DEL
VIADOTTO SULLA BRIANTEA, A PONTE SAN PIETRO

Ci troviamo sul fiume Brembo, a Ponte San Pietro (BG) per i lavori di risanamento e rinforzo del ponte ad arco e dei viadotti di accesso situati sulla S.P. 342 “Briantea” alla p.k. 7+380.
Quello di Ponte San Pietro è un ponte ad arco parabolico a via superiore, con una struttura portante interamente in calcestruzzo.
L’impalcato, di larghezza 13,10 m, è sostenuto da una serie di stilate poste a un interasse di circa 3,40 m, mentre l’arco, di luce circa uguale a 45,00 m e progettato alla fine degli anni Cinquanta dall’Ing. Luigi Pasinetti, è interamente realizzato in calcestruzzo armato ad armatura lenta. È formato da sei archi portanti di spessore 30 cm a sezione variabile, da 1,65 m a 1,00 m, con una traiettoria parabolica e freccia in chiave di 19,60 m. Gli archi sono collegati tra di loro da 11 traversi
in calcestruzzo di diverse sezioni. I viadotti di accesso si configurano come dei telai iperstatici a sei colonne, anch’essi interamente in calcestruzzo armato.
Infine, l’impalcato è composto da due orditure di travi: le principali
di sezione 32×80 cm, le secondarie 27×80 cm e la soletta di spessore 25 cm.

L’INTERVENTO
Le indagini svolte in fase progettuale hanno evidenziato un degrado diffuso, soprattutto sull’arco e sulle pile dei viadotti, in corrispondenza dei giunti di dilatazione, provocato da un non corretto smaltimento delle acque di piattaforma.
Dato lo scenario, l’intervento di risanamento di cui si è occupata
C9 Costruzioni aveva due obiettivi:
• il ripristino degli ammaloramenti delle strutture in calcestruzzo
delle pile dei viadotti;
• l’adeguamento dell’arco alle azioni da traffico calcolate secondo
il D.M. 17/01/2018.

LE FASI DI LAVORAZIONE
A seconda delle differenti criticità riscontrate sulle strutture di elevazione, come da progetto esecutivo, sono stati eseguiti tre diversi interventi di ripristino:
• degrado lieve: effettuato un idrolavaggio a 600 bar delle superfici, una sabbiatura meccanica, ripristini localizzati con malta R3 delle zone che presentavano distacchi inferiori a 1 cm di spessore e, infine, rasatura impermeabilizzante con malta additivata con polimeri;
• degrado medio: eseguito un’idroscarifica a 1.000 bar delle superfici, asportazione meccanica delle porzioni di calcestruzzo ammalorato, passivazione delle armature affioranti, ripristini più o meno diffusi con malte R4 o R3 fibrorinforzate a seconda dello spessore dei distacchi e, in ultimo, rasatura impermeabilizzante con malta additivata con polimeri;
• degrado significativo: completata una idrodemolizione manuale
a 2.000-2.500 bar delle superfici, asportazione meccanica delle porzioni di calcestruzzo ammalorato, passivazione delle armature affioranti, ripristini diffusi con malta R4 fibrorinforzata, previa integrazione, laddove necessario, con nuove armature. Infine, rasatura impermeabilizzante con malta additivata con polimeri.

I RINFORZI IN FIBRA DI CARBONIO
Sul ponte ad arco, oltre agli interventi di ripristino brevemente descritti in precedenza, sono state applicate sulle stilate, sui traversi e sulle travi di impalcato diverse tipologie di rinforzi in fibra di carbonio. Si tratta di tessuti unidirezionali di grammatura 600 g/m2 per i rinforzi a taglio e a pressoflessione, e tessuti pre-impregnati (lamine) in spessore 1,4 mm per il rinforzo delle zone soggette a flessione.
I numeri che caratterizzano le applicazioni di questa soluzione
sono:
• più di 1.200 m2 di tessuti unidirezionali di differenti larghezze;
• circa 750 m di lamine pultruse;
• circa 600 connettori tipo “fiocco”.
Il ciclo di rinforzo in FRP, corredato di certificato di valutazione tecnica del produttore, ha previsto accurati trattamenti di preparazione delle superfici in calcestruzzo, in modo da garantire una corretta adesione della fibra di carbonio al supporto. La bontà dell’applicazione è stata più volte testata con campagne di pull-off organizzate durante le varie fasi di lavoro, anche con laboratori certificati indipendenti.

IL RUOLO DI C9 COSTRUZIONI
A GARANZIA DELL’OPERA
Nella realizzazione dei lavori di risanamento e rinforzo del ponte ad arco e dei viadotti, C9 Costruzioni ha garantito:
• esperienza consolidata nel settore e nella realizzazione di opere analoghe;
• maestranze specializzate;
• Ufficio Tecnico strutturato, abile a proporre eventuali soluzioni migliorative;
• capacità di risolvere, in tempi brevi, eventuali problematiche che potessero presentarsi in corso d’opera;
• scelta mirata di figure chiave quali partner, subappaltatori e fornitori.

CONCLUSIONI
L’intervento si è completato con l’installazione di un nuovo sistema di raccolta e smaltimento delle acque di piattaforma, realizzato con tubazioni in HDPE e pezzi speciali in acciaio Inox. In questo modo, le
acque di risulta raccolte vengono convogliate in due nuovi apparati di pozzi perdenti, realizzati all’intradosso dell’impalcato. È stato così portato positivamente a termine l’intervento di adeguamento del ponte sul Brembo a Ponte San Pietro e di risanamento delle strutture di accesso.

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Collaudo Provincia di Bergamo

OGGETTO: RISANAMENTO DEL SEMIVIADOTTO AMPLIAMENTO DELLA STRADA S.P. 123 SU DIAFRAMMI AL KM 4,250

COMMITTENTE: Provincia Autonoma di Bolzano, Ripartizione 10 – Infrastrutture

INTRODUZIONE

La strada di accesso al paese nel comune di Senales – San Felice venne costruita negli anni ‘70 ed è composta da una soletta in

cemento armato su 16 diaframmi. Il manufatto è composto di sedici diaframmi con altezze diverse con in totale 15 campate e una

luce massima di 6,48 m. La soletta del ponte è composta da travi in cemento precompresso posati uno vicino all’altro, con interasse molto ridotto. Il sistema statico è costituito quindi di campate uniche in semplice appoggio. Il tracciato scende, in curva, dall’intersezione della SS238 verso paese di Senale ed ha una lunghezza complessiva di circa 130 m. Le spalle del semiviadotto sono costruite da setti in pietrame.

LAVORI ESEGUITI

Per lavorare facilmente alla base dei diaframmi ed all’intradosso del semiviadotto si è reso necessario, costruire una strada di access stabilizzata da un sistema di terre armate.

Solo successivamente è stato possibili andare ad installare i ponteggi a servizio dei diaframmi e dell’intradosso del semiviadotto.

DIAFRAMMI

Sugli elementi diaframma è stata eseguita l’idrodemolizione del copriferro ammalorato. Per una profondità media di 3-4 cm. Si è andati quindi ad inserire armatura integrativa nelle zone particolarmente degradate. Dopo aver passato un prodotto passivante sulle barre in acciaio, si è passati alla fase di ripristino del copriferro: è stato eseguito un getto a spruzzo di malta tixotropica monocomponente fibrorinforzata. Le strutture così ripristinate sono state protette tramite uno strato di vernice acrilica monocomponente

BANCHETTONE E BARRIERA STRADALE

I lavori all’estradosso sono stati eseguiti in due fasi per permettere il transito, con senso unico alternato, del traffico veicolare.

Il banchettone esistente si presentava in uno strato di forte degrado: in molti tratti il copriferro non era più presente ed le armature esposte erano ormai del tutto distaccate dal c.a.. Come previsto in progetto l’elemento è stato demolito e ricostruito interamente, inserendo, durante le fasi di armatura i montati per la nuova barriera stradale del tipo PAB H2 con corrimano

SOLETTONE – CARREGGIATA

Ultimata la demolizione e ricostruzione del banchettone e l’installazione della barriera, le lavorazioni all’estradosso sono proseguite con la fresatura della pavimentazione stradale (tappeto + binder) sul solettone. Questo è stato riparato localmente dove necessario e successivamente impermeabilizzato con 10mm di malta polimerica. Nelle zone dei varchi tra le travi sono state installate delle scossaline in hypalon per raccogliere le acque di sottopavimentazione e drenarle esternamente. I giunti di dilatazione sono stati eseguiti infine con la tecnica del giunto tampone a caldo. Successivamente le lavorazioni all’estradosso sono state completate con la stesa del tappeto di usura.

All’intradosso per rinforzare le travi in cap. danneggiate si è effettuato un intervento con tessuti FRP in fibre di carbonio applicati mediante ciclo epossidico.

La zona all’intradosso della soletta è stato infine rivestito con uno strato protettivo malta cementizia bicomponente elastica.